È stata la Nobile Società dei Palchettisti a proporre la costruzione di un nuovo teatro a Venezia. Questo teatro è stato distrutto dal fuoco e ricostruito due volte. Il primo incendio è stato nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 1836 e il secondo il 29 gennaio del 1996. Come la mitologica fenice, il teatro è risorto dalle sue ceneri.
Nella sua forma originaria il teatro ha un atrio decorato da affreschi e stucchi con figure, Una scalinata imponente porta al piano superiore dove sono le sale da ritrovo, compresa quella da ballo, le cui pareti, delimitate da lesene corinzie, sono impreziosite da grandi specchiere.
Durante la dominazione francese si devono fare delle modifiche per accogliere l’imperatore Napoleone, la cui visita ha luogo nel 1807. La sala diventa celeste e argento secondo il nuovo stile impero. Le nuove decorazioni comprendono un Trionfo di Apollo sul cocchio attorniato dal coro delle Muse, un’allusione a Napoleone che viene assimilato al dio del sole. Poiché non c’è un palco reale si costruisce una loggia provvisoria per l’imperatore e su di essa vengono dipinte scene mitologiche.
Durante la dominazione austriaca è necessario un restauro per le brutte condizioni in cui si trova la sala teatrale, sia a causa del tempo sia a causa del fumo delle lumiere ad olio.
Dopo l’incendio del 1836, il teatro viene ricostruito rapidamente e vengono rifatte le decorazioni anche delle parti che si sono salvate dal fuoco. Ma ci sono stati altri interventi. Nel 1848, in seguito ad una sommossa popolare, viene abolito il palco imperiale, simbolo dell’oppressione austriaca. Il palco imperiale viene poi ricosturito nel 1849 quando “ritornato l’Imperial Regio Governo Austriaco venne da questo ordinato di ricostruire la loggia nella stessa precedente sua forma”. Un’ altra opera di restauro viene condotta nel 1854, a causa delle cattive condizioni del soffitto. Durante i lavori però viene cambiata la decorazione che s’ispira a stili del passato ed all’esotico.
Quando avviene l’unificazione d’Italia, la si vuole celebrare con spirito risorgimentale affrescando le pareti di un ambiente del teatro con sei episodi della Commedia di Dante e dipingendo sul soffitto una composizione allegorica con il busto del poeta incoronato dall’Italia.
Nel 1937 viene restaurato tutto l’edificio. S’ingrandisce l’atrio terreno e si elminano gli affreschi di alcune sale superiori che vengono ornate con stucchi di stile neoclassico e arredate con mobili di stile Impero. Quando poi nel 1946 viene proclamata la Repubblica, lo stemma monarchico della loggia sparisce e viene sostituito dal leone Marciano, simbolo di Venezia.
Si può dire quindi che in questo teatro è stata scritta una grande parte della storia.