Il Teatro Olimpico di Vicenza è stato progettato dall’architetto Andrea Palladio nel 1580 – l’anno in cui Palladio muore – e inaugurato cinque anni dopo. Il teatro è commissionato dall’Accademia Olimpica per la messa in scena di commedie classiche. Di quest’accademia mirante a promuovere le scienze e le arti fa parte lo stesso Palladio. Il celebre architetto Veneto riporta in quest’opera gli esiti dei suoi lunghi studi sul teatro classico, basati sull’interpretazione del trattato De architectura di Vitruvio e quelli sui ruderi dei teatri romani, ancora visibili all’epoca (in particolare del Teatro Berga di Vicenza).
Dopo la morte di Palladio per completare i lavori viene chiamato Vincenzo Scamozzi, un altro importante architetto vicentino. Scamozzi disegna le scene lignee, di grande effetto per il loro illusionismo prospettico e la cura del dettaglio. Queste scene realizzate in legno e stucco per un uso temporaneo in realtà non sono state tuttavia mai rimosse e si sono conservate fino ai giorni nostri. Con il teatro Olimpico si avvera il sogno, sino ad allora irrealizzato, di generazioni di umanisti e architetti rinascimentali: erigere in forma stabile un teatro che sia una precisa ricostruzione del teatro romano.
Il complesso è stato oggetto di un restauro tra il 1986 e il 1987. Il teatro non è esclusivamente dedicato all’opera lirica ma anche a rappresentazioni classiche e a concerti. Da1994 il Teatro Olimpico, come le altre opere a Vicenza di Palladio, si trova nella lista dei Patrimoni dell’umanità protetti dall’UNESCO.