Personaggi:
TURANDOT, Principessa (soprano)
ALTOUM, Imperatore suo padre (tenore)
TIMUR, Re tartaro spodestato (basso)
CALAF, Principe ignoto suo figlio (tenore)
LIÙ, giovane schiava (soprano)
PING, gran cancelliere (baritono)
PANG, gran provveditore (tenore)
PONG, gran cuciniere (tenore)
UN MANDARINO (baritono)
IL PRINCIPE DI PERSIA (tenore)
Guardie imperiali, boia, servi del boia, ragazzi, sacerdoti, dignitari, otto sapienti, ancelle di Turandot, soldati, portabandiera, folla ecc.
Atto I
Siamo a Pechino, in un’epoca mitica. Fuori della Città imperiale ci sono pali su cui sono infissi i teschi di tutti i pretendenti che la principessa Turandot ha fatto decapitare. Turandot odia gli uomini perché in lei vive lo spirito di una sua antenata che è stata violentata e uccisa. Suo padre, però, l’imperatore Altoum, vuole che lei si sposi. Turandot, che prova orrore all’idea di unirsi ad un uomo, gli dice che sposerà solamente il giovane nobile che riuscirà a risolvere gli enigmi che lei proporrà. Chi fallirà sarà decapitato dal boia Pu-Tin-Pao. Quando questo viene annunciato al popolo di Pechino, il giovane principe di Persia tenta la fortuna ma fallisce e dovrà quindi essere ucciso. La folla che vuole assistere alla decapitazione, in preda all’eccitazione travolge il vecchio Timur, il principe tartaro spodestato. La fedelissima schiava di Timur, Liù, chiede aiuto e un giovane si affretta a soccorrere il vecchio. Questo giovane, che si chiama Calaf, riconosce in Timur il vecchio padre. Timur e suo figlio Calaf si abbracciano commossi e il figlio prega il padre e la schiava di non pronunciare il suo nome perché non vuole essere riconosciuto dai cinesi che hanno usurpato il loro trono. Quando la luna illumina la notte, appare Turandot che, non provando alcuna compassione per il giovanissimo principe di Persia rifiuta le rischieste di grazia e ordina al boia di procedre all’esecuzione. Appena Calaf vede Turandot, rimane incantato dalla sua bellezza e, nonostante il padre e la schiava cerchino di dissuaderlo, decide di affrontare la prova dei tre enigmi.
Atto II
Quella notte i tre ministri Ping, Pong, Pang si lamentano di dover assister all’esecuzione di tutti i giovani pretendenti che non sono riusciti a risolvere gli enigmi di Turandot. Se fossero loro a poter decider della loro vita, se ne starebbero tranquilli in campagna. Sulla cima di una lunga scalinata domina il trono dell’imperatore. Al suo fianco ci sono i sapienti che custodiscono le soluzioni degli enigmi; davanti alla reggia ci sono il popolo, il principe ignoto (Calaf), Timur e Liù. Malgrado l’Imperatore inviti Calaf a desistere, il giovane principe rifiuta e così inizia la prova. A questo punto entra in scena Turandot che rivela quali tragici eventi l’abbiano resa tanto crudele: i tartari avevano conquistato il suo regno ed una sua antenata era finita nelle loro mani ed era stata violentanta e uccisa. Era sulla memoria di quest’antenata che Turandot aveva giurato che avrebbe reso il suo matrimonio impossibile, inventando la prova dei tre enigmi. Ma Calaf riesce a risolvere i tre enigmi e la principessa, disperata e incredula, si getta ai piedi del padre, supplicandolo di non darla in sposa allo straniero. L’imperatore è irremovibile; la parola data è sacra. Turandot si rivolge allora al principe e lo ammonisce che, sposandola, lui avrà solo una donna piena d’odio. Calaf le propone allora una sua sfida: se la principessa, prima dell’alba, riuscirà a scoprire il suo nome, lui le regalerà la sua vita. Turandot accetta.
Atto III
Per ordine di Turandot quella notte nessuno deve dormire a Pechino e tutti devono impegnarsi a scoprire il nome del principe sconosciuto. Calaf sogna Turandot ad occhi aperti ed è sicuro di poter alla fine ottenere il suo amore. Ping, Pong e Pang cercano di corrompere Calaf per conoscere il suo nome e ovviamente il principe non lo svela. Intanto, Liù e Timur vengono portati davanti ai tre ministri. Appare anche Turandot, Per difendere il vecchio Timur, Liù dice di essere la sola a conoscere il nome del Principe e così viene torturata, ma resiste e dice che è l’amore a darle tutta questa forza. La glaciale Turandot sembra turbata dalle parole di Liù, ma ordina ai ministri di continuare a torturare la schiava e Liù, temendo di rivelare il nome del Principe, si uccide con un pugnale strappato ad una guardia. La giovane schiava cade ai piedi di Calaf che la guarda sconvolto. Quando il cadavere di Liù viene portato via, Turandot e Calaf rimangono da soli e lui la bacia. La principessa è costretta ad ammette di essere ormai innamorata. Calaf rivela la sua identità: lui è Calaf, il figlio di Timur. Turandot potrebbe farlo giustiziare ma il giorno dopo Turandot dichiara pubblicamente che il nome dello straniero è “Amore”. La folla esulta.
Rispondi per iscritto alle seguenti domande:
Comprensione (Atto I)
- Dov’ è ambientata l’opera? Chi è Turandot? Perché ci sono così tanti teschi sui pali fuori dalla città imperiale?
- Perché Turandot odia gli uomini e non vuole sposarsi? Qual è la triste storia della sua antenata?
- A quale condizione Turandot acconsente ad un matrimonio con un giovane nobile?
- Qual è la sorte del principe di Persia?
- Chi sono Timur e Liù?
- Perché Calaf non vuole che nessuno pronunci il suo nome?
- Che cosa decide di fare Calaf?
Comprensione (Atto II)
- E’ un piacere per i tre ministri Ping, Pong, Pang assistere a tutte quelle esecuzioni?
- Chi sono gli uomini al fianco dell’Imperatore?
- Perché Turandot ha inventato la prova dei tre enigmi?
- Quando Timur e Liù vengono portati davanti all’Imperatore, che cosa succede alla povera schiava?
- Chi risolve la prova dei tre enigmi?
- È contenta di questo Turandot?
- Che cosa le propone Calaf?
Comprensione (Atto III)
- Perché Turandot non vuole che nessuno dorma quella notte?
- Per quale ragione i tre ministri Ping, Pong, Pang vogliono corrompere Calaf?
- Che cosa succede a Liù? Perché?
- Alla fine chi rivela il nome del principe ignoto?
- Come si conclude l’opera?